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- Intesa Stato-Regioni
- DLgs 118 del 2011
- DL 174 del 2012
Gli equilibri economico-finanziari nelle aziende del SSN
Il legislatore ha imposto, da tempo, agli enti del servizio sanitario regionale, in ossequio ai principi di economicità ed efficienza, il rispetto del vincolo di bilancio, attraverso l’equilibrio di costi e ricavi.
In questo senso varie norme, contenute nella legge di riforma del servizio sanitario (art. 4, comma 8, del d.lgs. n. 502 del 1992), nelle leggi finanziarie o di stabilità (art. 10 legge n. 724 del 23 dicembre 1994; art. 3, comma 2, del decreto-legge n. 347 del 18 settembre 2001, convertito dalla legge n. 405 del 16 novembre 2001; art. 1, comma 274, della legge 266 del 23 dicembre 2005, etc.), nonché negli accordi stipulati in seno alla Conferenza Stato-Regioni (per esempio, Intesa del 23 marzo 2005, i cui contenuti sono stati confermati nelle premesse dei Patti per la salute del 3 dicembre 2009 e del 10 luglio 2014).
Gli squilibri sono, quindi, oggetto di rilievi, più o meno gravi, da parte della magistratura contabile, che interviene prescrivendo agli enti interessati, l’adozione di provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità accertate, laddove la mancata trasmissione dei provvedimenti correttivi o l’inadeguatezza degli stessi hanno l’effetto di precludere l’attuazione dei programmi di spesa causativi degli stessi squilibri nonché di adottare specifiche misure, compresa l’eventuale decadenza dei direttori generali, per la riconduzione in equilibrio della gestione.
Per alcune Regioni, a rendere maggiormente complessa la determinazione degli equilibri per le aziende sanitarie locali contribuisce l’anomalo e sistematico pareggio di conto economico, dovuto all’applicazione delle disposizioni regionali che impongono la rilevazione preventiva dei dati provvisori di bilancio e la consequenziale rimodulazione dei ricavi a titolo di riparto del Fondo Sanitario Regionale.
Come peraltro rilevato dalla Corte dei Conti, tale meccanismo viola le disposizioni che tutelano l’autonomia aziendale, la trasparenza di bilancio e la capacità rappresentativa del saldo del conto economico e, precisamente, degli articoli 3 e 4 del d.lgs. n. 502/1992, art. 30 del d.lgs. n. 118/2011, art. 2423, comma 2, c.c. nonché del postulato n. 5, all. 1, del d.lgs. n. 118/2011 (Sentenza n. 6/2023/DELC).
Le nostre soluzioni
Abbiamo sviluppato una soluzione finalizzata alle attività di determinazione e monitoraggio degli equilibri economico-finanziari nelle aziende sanitarie e ospedaliere.
Il nostro prodotto rappresenta un valido supporto per le Regioni che, nel rispetto dell’art. 6 dell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, devono garantire l'equilibrio economico-finanziario del Servizio Sanitario Regionale sia nel suo complesso sia con riferimento alle singole unità aziendali.
Offriamo un servizio integrato per la misurazione degli equilibri specifici delle aziende sanitarie e ospedaliere, al fine di fornire un supporto alla Regione nell’individuazione e trattamento di criticità.
I nostri servizi comprendono l’attività di analisi dei bilanci aziendali, onde consentire di valutare l’esistenza delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale dell’azienda sanitaria e ospedaliera, mediante l’analisi storica della performance aziendale. È prevista una specifica valutazione circa la natura, qualità e tipologia del fabbisogno finanziario d’impresa attraverso utilizzo di strumenti di analisi dinamica per flussi, allo scopo di giudicare la sostenibilità delle scelte gestionali, la loro compatibilità con le risorse prodotte dalla gestione e con la struttura finanziaria e patrimoniale.
Il servizio di check-up economico, finanziario e patrimoniale viene erogato sotto forma di apposito report condiviso e illustrato alla Direzione aziendale.